duo tripudio
01 Set 2013 Nicola 0 commenti
- I Frutti Dimenticati - Cristiano Cavina
- Per Tutte Le Altre Destinazioni - Fabrizia Pinna
- Il Delitto Dei Giusti - André Chamson
- Racconti A Vita Bassa(1) (2) - Nicola Sacco
- Madri E Figli - Colm Tòibìn
- Gomorra - Roberto Saviano Countinua a leggere »
22 Ago 2013 Nicola 0 commenti
Ottimo e abbondante il cartellone massmediatico agostano. Cerimonia d’apertura in grande stile con la Cassazione feriale, balneare, sepolcrale anzichenò, su Berlusconi. E tutto il resto a catena per sollazzare l’uomo della spiaggia. Countinua a leggere »
03 Ago 2013 Nicola 1 commento
Berlusconi ce la può fare licenziando tutti i suoi costosi legali e nominando suo unico avvocato Vladimir Nabokov. Forza Silvio, la tua salvezza è già agli atti, non perderti in un bicchier d’acqua, la tua arringa difensiva e la sentenza definitiva sono già scritte. Dài!
(non sarebbe male se anche la Boccassini ci desse una letta)
30 Giu 2013 Nicola 0 commenti
Con preghiera di diffusione
Grazie per la collaborazione
NdA: Il testo originale, per chi avesse voglia di apprezzare la mia geniale manipolazione, lo trovate qui in tutta la sua sconcertante banalità
31 Gen 2013 Nicola 4 commenti
il ballo di gruppo più gettonato dalla cupola modugnese
il pezzo più cantato e ballato dalla compagine dei filibustieri, apposta per darsi la carica e non farsi prendere
03 Dic 2012 Nicola 2 commenti
04 Lug 2011 Nicola 0 commenti
Massimina è il buco nella schiena di una statuina rubata, il tarlo di un sistema che doveva spiegare una volta per tutte, e scientificamente, genesi e palingenesi dell’esistenza; questa meravigliosa figura di donna rappresenta la falla che fa naufragare il sistema di regole che si pretende presiedano all’ordine e all’evoluzione dell’Umano. È Massimina l’inceppamento della/nella macchina. Sempre Massimina ad ingrippare l’ente motore.
Come dai congegni automatici “si ottiene un rendimento che oscilla tra un massimo ed un minimo” e “così anche in ogni concetto”, questo libro spinge avanti concetti che presentano l’oscillazione tra un massimo dell’affermazione dell’amore e dell’amicizia e un minimo della loro negazione. “Due estremi che compongono contemporaneamente il risultato e che rinviandoselo l’un l’altro lo mandano avanti”. Come dire che mandano avanti una storia e un romanzo.
L’ambiguità piena di Anteo Crocioni non consiglierebbe di tracciare ulteriori specificazioni alla materia romanzata. Nella vicenda dell’essere umano che ci racconta per dritto e per rovescio come non sappia egli stesso che cazzo ci fa sulla terra e ciò nonostante accanitamente si interessa della sorte dell’uomo, egli uomo ci smena da un lato la volontà ordinatrice che spieghi le regole dietro le quali corre l’evoluzione, dall’altro l’insensatezza/follia dilagante fuori e dentro di lui, suo malgrado. Ma oggi chi affronta queste poderose tematiche nel Romanzo?
Sarebbe fuorviante giudicare Anteo tutto positivo e magari anche martire. Volponi delinea un uomo, e un sistema con lui, fallace come gli altri, come tutta la “povera umanità incagliata”. La sua accademia per l’amicizia di qualificati popoli fa acqua in più di un punto e a maggior ragione quando sconfina nell’auspicabilità di una società comunista. È di non poco momento, infatti, il brano in cui, messo di fronte al giudice, Anteo (che fino a quel momento aveva risposto per le rime a tutti) incassa un colpo mica da ridere visto che Volponi, con astuzia di scrittore, non fornisce al suo personaggio le parole per una replica puntuale al “presidente del tribunale” che gli va rimproverando la rigidità della società comunista. Lì l’autore lascia a noi d’immaginare come Anteo in qualche misura barcolli. Quel che importa rilevare invece è che il giudice gli rimproveri proprio la società perfettamente comunista, non solo le degenerazioni partitiche impennacchiate di comunismo. Countinua a leggere »
09 Mar 2011 Nicola 0 commenti
diario di un giullare timido, letteraria
mi chiedo se non sono diventato alle volte il cliché dello scrittore squattrinato con l’assillo dell’affitto da pagare, una discreta riserva di rancore destinato ai lettori, e due parole sempre a portata di mano per deplorare il sistema culturale. senza dimenticare il non trascurabile dettaglio del capolavoro certamente pronto per essere dato alle stampe che tuttavia giace ancora inerte tra le altre sue cartule, misconosciuto, esanime, prossimo alle prescrizione come un verbale di multa mai notificato.
essì che protervo come sono non credo né alla scadenza né alla natura sanzionatoria (di eventuali trasgressioni) della mia opera, connotati a causa dei quali sarebbe già bollata come effimera o velleitaria, e l’autore segnalato come il più pernicioso degli appartenenti alla schiatta dei moralisti, numerario alla conventicola dei soloni sempre pronti a fornire plantari correttivi non richiesti, organico alla gens dei fanatici depositari nonché esimi illustratori dell’ideale di Giustizia, riuniti in cupola. (a proposito, appartenni all’IDV, mi svilii per bene e ora son più relativista del re).
ecco, a furia di restare relegato nell’autoreferenzialità potrei anche convincermi di essere uno di quella razza lì, però che si sappia: io non ho mai scritto di Michelino, Dàniel, Ninì, Gerardina, Corrado, Vita Maria, Innocenza, etc., pensando di essere migliore di loro. tutt’altro: io mi sono abbassato al loro infimo livello, e lì, impiombato, sto.
11 Nov 2010 Nicola 0 commenti