Archivi per il mese di Dicembre, 2013

letteraria, minimi sistemi

Ma oggi è Natale

Buona cappotto e buone scarpe

Qual è la storia a cui sempre si torna

L’origine che non dilegua

funghi patogeni, letteraria, minimi sistemi

letture farmocologiche

 lo spiritato l’era imperialescamente grattato e tirato a pruriggine dal plauso d’un poppolo di quarantaquattro milioni di miliardi di animalini a cavattappo.

letteraria

La pannocchia di Dostoevskij

Figura retorica che designa un abbaglio della percezione allorché la beata vuotaggine del vivere venga scambiata per inestricabile gnommero gaddiano.

minimi sistemi

testa dell’acqua

[... i suoi lo venerano come una divinità. è capo di un impero di qualche miliardo di euro. dappertutto c'è e dappertutto è un fantasma. Oggi ha più prestanome lui nella provincia che quanti ne abbiano i capi delle associazioni criminali. amministratore delegato, di fatto, di aziende turistiche e agricole, vinicole e di ristorazione, di smaltimento rifiuti, calcestruzzo, movimento terra, grande distribuzione, di impianti eolici e fotovoltaici, di ospizi per anziani e case di cure. è proprietario di palazzi e negozi, è il ras degli appalti pubblici, porti, strade, edifici governativi. sono affari di famiglia ... figlio di un campiere di latifondisti, da giovane scavezzacollo andava in giro su una Porsche ed esibiva Rolex, con la maturità e la responsabilità di tenere in piedi una associazione criminale in crisi di vocazioni si è trasformato in un grande manager del popolo mascalzone e di se stesso. un uomo di successo anche in tempo di crisi ... com'è diventato Paperon de' Paperoni l'imprendibile? Grazie agli amici che lo adorano e fanno tutto per lui. come uno degli arrestati di ieri conosciuto come il berlusconi del luogo per quanti soldi faceva girare insieme alle sue ruspe ... o come l'altro che concedeva pacchetti di voti - noto il suo locale movimento politico- al miglior offerente, centrodestra e centrosinistra, prima a quello dell'ex Governatore, poi all'attuale, poi ancora ai Democratici riformisti della regione dell'ex ministro ... gli danno la caccia ma non riescono mai a prenderlo. ci vanno vicino, sentono il suo odore, ma lui non si fa acchiappare ... ]*

*ritratto del boss di cosa nostra matteo messina denaro, latitante da vent’anni

letteraria

quella povera cosa del fascismo intellettuale

Bisogna che si constati al giorno d’oggi, complice il macchinicchio 2.0, la perniciosa prevalenza del grafomane: l’autore del testo perpetuo, testo che poi è sempre più che altro un testicolo, merdina d’inchiostro incistata.

le torsioni dell'anaconda

circo acquatico

Pioveva con insistenza da quarantotto ore. Allagamenti, vigili del fuoco a sgorgare scantinati, vetture in panne. Un soppalco di nubi spesse che murava il cielo, un lavoro ben fatto davvero,   senza la minima crepa. Questa pioggia battente sarebbe durata ancora a lungo. E il circo, per il quale Corrado ha comprato un biglietto, stasera non si fa. Il campo di terra battuta su cui sorge il tendone è un acquitrino, le bestie sono state spaventate dai tuoni, i lampi hanno messo una pericolosa elettricità nell’aria quindi è meglio che restino chiuse in gabbia; le strade sono impraticabili, il flop della serata è assicurato. La serata dell’anaconda è rinviata.

Ci teneva ad andarci. Di anno in anno tra le attrazioni speciali s’erano susseguiti dromedari, tori, un lama, un coccodrillino, i ratti nudi, una scimmia arietata, il nano mammuttoide, un gibbone sodomita e la iena piagnisteo. Ogni volta i domatori chiedevano se qualcuno del pubblico aveva voglia di scendere in pista a fare due carezze alla bestia. Bimbetti disposti a farlo, Corrado lo sapeva, ce n’erano sempre. Questa volta l’attrazione speciale era l’anaconda. E se ci fossero stati dei bimbetti volontari ad avvicinarla lui sarebbe stato tra quelli. Se glielo avessero permesso l’avrebbe tenuta anche intorno al collo per qualche secondo. E magari a trepidare tra il pubblico c’era lei. Anzi, certamente c’era. Marcella. Dopodiché lui avrebbe risalito gli spalti, sarebbe andato a sederle vicino e avrebbe detto: “Hai visto?”. Ma benché avesse pianificato tutto, la stramaledetta pioggia gli stava mandando tutto in malora.

le torsioni dell'anaconda

Arti

Stregoni del borgo antico non ce n’erano più da un pezzo. Eppure sarebbero serviti, portatori com’erano di quella filosofia dei nati morti secondo la quale si spallavano i bambini. La “spallatura” era una delle prove iniziatiche “prime” della vita. Se nascere voleva dire incamminarsi verso la morte, bene, non si va incontro alla morte dando in ismanie. Quando un bambino piangeva e strillava fino a soffocarsi e non si riusciva a capirne il motivo, dopo ore e ore di tentativi inutili di venirne a capo, quando la creatura era ormai cianotica dal pianto disperato, ci si decideva a portarla dallo stregone del borgo antico. Questi poteva essere uomo o donna, un’età attorno alla settantina e una fissità di corpo piantato sulla seggiola davanti ai sottani. Ricevevano la creatura dalle mani del genitore e se la disponevano di traverso sulle cosce, a pancia in giù. Cominciavano con degli energici massaggi, imposizioni delle mani. Calcavano più che potevano i palmi delle mani sul piccinino. E già qui un profano poteva pensare che gli stavano solo facendo male. Dopodiché lo sollevavano tenendolo dalle ascelline e sembrava volessero offrirlo al pubblico che presenziava al rito. Quindi avvicinavano il corpicino al loro busto, curandosi che la creatura fosse sempre rivolta alla platea, gli passavano tutte le loro braccia vizze sotto le ascelle, come per imbracarlo, e prendevano a spingere col loro torace sulla spalla del bambino. La creatura si inarcava col pettino tutto spinto in fuori e le braccine e le gambine tirate invece indietro. Poteva sembrare una violenza inaudita, che ‘sti vecchioni volessero spezzarlo in due, in tre, farlo a brani, stracciarselo e magari poi mangiarselo. Ma nel frattempo il piccinino si andava calmando, fino a chetarsi del tutto, completamente rasserenato. Gli restava negli occhietti curiosi solo un velo di stupore con cui guardarsi attorno e un senso di appagamento, di sazietà che non di rado veniva sancito con un bel ruttino. E come in preda a un risveglio davvero più spirituale che fisico veniva restituito ai genitori che erano stati lì ad assistere a questo numero apparentemente da circo senza mai, minimamente, preoccuparsi. Sicuri dell’arte dello stregone del borgo antico.