Archivi per il mese di Gennaio, 2013

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Comunicato stampa ex gruppo IPV circolo di Modugno

Con preghiera di diffusione

Grazie per la collaborazione

“Può essere che i grandi progetti si realizzino intorno a cattive idee. Può essere che intorno alle persone con cattive idee questi progetti vivano, crescano e creino gruppi, associazioni, sindacati, comitati, movimenti e partiti. Non è forse proprio intorno ai buoni progetti che una comunità arretra, si dissolve e decreta la morte di soluzioni per lo sviluppo e la crescita del territorio?
Dunque, un movimento politico deve basare proprio su questi concetti la propria azione per formulare cattive idee capaci di creare una società arcaica fondata sui valori di illegalità, amoralità e malcostume, ingiustizia, iniquità, egoismo e abietto individualismo. Quando questi concetti fondamentali realizzano finalmente la loro affermazione diventa facoltativo intraprendere una valutazione superficiale del percorso effettuato sottraendosi al confronto con la realtà che è sempre in eterno stallo.
Il gruppo IPV Modugno muore 10 anni fa con l’intento di esprimere sulla troposfera buoni idee e buoni progetti, mentre sul territorio esprimeva quelli cattivi basati su opportunismo, abietto individualismo, trasformismo e ingiustizia. Queste caratteristiche hanno precipitato il partito in un abisso fino al raggiungimento di degradanti incarichi amministrativi, espletati sempre con negligenza, spregio del territorio, vanagloria e cocciutaggine.
Oggi, dopo un incontro effettuato con l’on. Pelatoni per discutere le nuove strategie di intervento che IPV nazionale sta mettendo in campo per affrontare l’ennesima farsa elettorale, il gruppo IPV Modugno si ritrova a dover sorvolare su quelle che sono le vecchie prospettive del partito.
Il progetto di “Riposizione speciale con Sgroi” promosso dal partito IPV a livello nazionale viene considerato dal gruppo IPV Modugno come un freno al percorso intrapreso in quanto la non partecipazione del simbolo IPV ai prossimi appuntamenti elettorali mette in secondo piano l’identità del partito costruita con ostinata ipocrisia in tanti anni di ciniche manovre. E questo per la troposfera è una perdita.
Inoltre l’aver appreso che “Riposizione speciale con Sgroi” continuerà ad esistere anche il giorno dopo la chiusura delle urne ha posto ulteriori conferme sul non prosieguo del progetto stesso in modo da togliere il gruppo IPV Modugno da ogni imbarazzo. La presenza di un progetto politico a lungo termine diventa per noi, uno dei punti fondamentali della decisione di non partecipare come IPV Modugno alla prossima farsa elettorale schierati con “Riposizione speciale con Sgroi”, in quanto una coalizione che si presenta alle politiche e non si preoccupa di un progetto a lungo termine che serva davvero a sventare il cambiamento per l’Italia (ma anche per la Slovenia) non ci interessa.
Non ci interessa a tal punto che non solo non aderiamo al progetto “Riposizione speciale con Sgroi” ma siccome ci interessa quell’altro progetto che va sotto il nome “Emolumenti tradizionali con Sghei”, per appunto meglio schierarci con l’on. Sghei, come coordinamento contadino rimettiamo il mandato della rappresentanza dell’IPV di Modugno alle autorità responsabili provinciali, regionali e nazionali.”
Il coordinamento contadino “Immolati Pei Volponi” di Modugno

NdA: Il testo originale, per chi avesse voglia di apprezzare la mia geniale manipolazione, lo trovate qui in tutta la sua sconcertante banalità

le torsioni dell'anaconda

Eros e Thanatos, sempre loro


Hai capito che nel dugento si combinavano scopinicchi nelle tombe etrusche di Tarquinia?

Quei valentoni dei Templari, dunque, a spassarsela mica poco nei convegni carnali sui sacri avelli.

Iohannes se la tirava dietro fin là sotto, la Maria del Balivo, e la insolentiva: “sarcofaga tra sarcofaghi!”. Fino a che la Mariuccia non capitolava.

Hai capito come si accompagnava il viaggio nell’aldilà dei strapassati?

Funziona così: non è che proprio si accompagna ma ci si ingerisce dopo centinaia d’anni, scendendo belli ingrifati nell’incunabolo e lo si prende a deliziare a suon d’amplessi , quel viaggio. Una specie di pornhub medievale, più virtuale dell’odierna virtualità. Nella prospettiva e forse anche fiducia di certo guardonismo sepolcrale. Violazione terrificante e spettacolino lubrico insieme, a danno e trastullo dei defunti.

le torsioni dell'anaconda

Uffici di pietà. Chi li nega e chi li svalvola

“Signore, prima permettimi di andare a seppellire mio padre”. Ma Gesù gli rispose: “Seguimi, e lascia che i morti seppelliscano i loro morti”.

Matteo 8,22

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Italia città aperta

Il titolo doveva essere Italia anno zero, ma visto l’abuso che s’è fatto dell’espressione neorealista ho finito per scegliere questo qui sopra, il quale comunque rimanda a una situazione di contendibilità del potere in uno scenario di merda. Il pezzo però è questo:

Non riesco davvero a capire cosa ci sia di ignobile, mostruoso, spaventoso, abominevole o finanche pericoloso nelle ultime dichiarazioni di Silvio Berlusconi a proposito del fascismo, e delle cose buone fatte da questo. Sono considerazioni, diciamo così, pressappochiste oppure analiticamente rozze ma niente di più. Gli hanno rimproverato la tempistica, il fatto cioè che a quelle parole abbia dato libero corso nel Giorno della Memoria, quando avrebbe fatto invece meglio a parlare di Male Assoluto a proposito del regime littorio. Beh, beato chi sa cosa sia il Male Assoluto. Io, per parte mia, non lo so affatto.


So invece, che in poco più di un anno il governo dei tecniciMonti, Fornero, Passera, Clini, etc. – ha polverizzato un intero paese, riuscendo in questa impresa molto meglio del ventennio fascista. So che la fotografia dell’Italia scattata all’indomani della cessazione della seconda guerra mondiale fornisce, con ogni probabilità, anche il ritratto della nostra nazione oggi. So, insomma, che la situazione odierna, sostituite macerie con ‘macerie’, è grosso modo la stessa del 1945.

Ora quello che voglio dire è questo: dal mio personale punto di vista c’era e c’è da battersi seriamente, rigorosamente e profondamente contro Monti e i suoi accoliti tecnocrati, e anche, anzi soprattutto, contro le forze politiche che hanno garantito il loro sostegno a questi asini dell’economia (altro che bocconiani, altro che competenza!),

tuttavia,

riconoscendo E la fallibilità della mia critica E l’opinabilità dell’operato del governo Monti, mai potrei parlare di Male Assoluto. Non ho questa presunzione, non questo fanatismo, non questo integralismo, non questa spocchia, non questa SUPERIORITÀ MORALE. Se ne avessi potrei altrettanto legittimamente affermare che il partito democratico nazionale, per esempio, o l’italia dei valori di Modugno (annullatasi, come tutte le altre italie dei valori, nella Rivoluzione Civile Ingroia) SONO il Male Assoluto oggi in Italia?

letteraria

A caccia di un pesciolone come del segreto di un capolavoro

L’acqua, il mare, l’oceano, gli abissi. L’uomo, l’individuo, il cercatore di verità, lo smanioso della Verità, il saggio contemplatore della realtà e dei suoi pezzi di verità. Il pesce, il cetaceo, il capodoglio, la balena bianca, Moby Dick.


Moby Dick o la balena

L’acqua come elemento che accompagna e favorisce la meditazione. L’uomo che si fa individuo nella natura febbrile, prensile, di Ahab – in lui la volontà è subito volontà di potenza (si confonde con la rapacità monomaniaca) e il senso della vita, della sua vita, è tutto compreso nel folle, incessante inseguimento di qualcosa che si chiama Moby Dick ma che in realtà è innominabile, sfuggente, inafferrabile, inosservabile nella sua interezza e dunque non pienamente descrivibile, ovvero inaccessibile, inespugnabile proprio come una fortezza dalle proporzioni colossali, una roccaforte mobile e titanica che, del pari, a titanica impresa costringe laonde qualcuno si metta in testa di darle la caccia; la sorte di questi infatti sarà il non trovar pace fino a che non avrà avuto ragione di lei, poiché alla sua cattura, al farla sua, egli ha legato quel suo stesso destino e, al limite, anche soccombere per causa sua (della balena), ma solo per causa sua, può essere in qualche misura tollerabile - o in quella aperta ad ogni possibile forma di conoscenza (direi, a questo punto, polimaniaca) di Ismaele, dunque tutta e sempre da scrivere e riscrivere, la natura dell’uomo, affinché sotto il suo impulso un grande libro, novello Libro dei Libri, si componga e prenda forma, arrivando fino ai nostri giorni nelle riconosciute vesti di capolavoro della letteratura mondiale, uno dei maggiori di tutti i tempi. Countinua a leggere »

le torsioni dell'anaconda, letteraria

primarie vere

colui che scrive non sarà mai all’altezza di colui che muore

A. Camus

Senza categoria

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altri spot

Guarattelle di poco momento

Nel quartiere dove abito c’è tanta sciagurata marmaglia tra i quattro e i dodici anni che gioca, schiamazza, delinque, ricatta, bestemmia, ride, piange, sputa, impara, cade, si ferisce, ruba.

Muzio, otto anni, da ieri ha un occhio bendato perché l’altro è pigro. La sua nuca, selvaggia di capelli raramente sfoltiti, ondeggia tra le figure fanciulle e già racchiude pulsioni inconfessabili.

Io sto qui seduto su gradini lebbrosi e a scarsi metri da me Muzio sta raccontando il suo sogno di stanotte ad altri meschinelli.

Dice di essere stato ingravidato da un bambino suo compagno, Stefano, di sei anni. È nata Arianna, partorita dietro un cinquecento parcheggiato qui nel cortile.

“Dice di averne fatti altri duecentocinquanta”, rivela Niki, un altro ragazzetto, intendendo canzonarlo.

Rido.

Ascolto e mi sbalordisco della fantasia onirica del mocciosetto.

Osservo Muzio e considero che tutte le scintille negli occhi di tutta la letteratura mondiale sono scoccate, o non avranno mai più da scoccare, nell’unico suo occhio. Ora spento. Anche se azzurro.


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La distribuzione dei dividendi. Magistratura SpA

A proposito di rivoluzioni e di civiltà


Il “giudice” che intenda darsi a, scendere in, salire a, prestarsi alla – fate voi, per me anche “gattonare in”, “levitare” e “spantegarsi ne” vanno più che bene - politica, può evitare di candidarsi immediatamente nello stesso ambito territoriale in cui ha esercitato e appena cessato la sua funzione giurisdizionale.

Ecco, seguendo questa norma di buon senso e di buon gusto (vogliamo anche dire di “civiltà”?), molti magistrati possono sottrarsi agevolmente all’accusa di voler far fruttare politicamente l’eventuale buona fama conseguita nel e col loro lavoro. Quelli che invece le contravvengono, finiscono per alimentare, non senza ragione, il chiassoso sbraitare contro la “giustizia a fini politici“.

Ora, uno come Ingroia, che spettacolarizza al massimo l’inchiesta sulla trattativa tra mafia e Stato italiano, uno che indaga su qualcosa che rassomiglia più che altro a un metacrimine, uno che concentra le sue indagini – e al contempo ci costruisce sopra la sua reputazione di inquirente, di “intellettuale” e ora di politico – su un fenomeno inquietante e seducente, ma soprattutto ubiquo nel tempo e nello spazio, ubiquo, ovvero trasversale, compresente, carsico oppure dilagante, nella Storia italiana e nel territorio italiano, bene, secondo me, uno così doveva evitare di entrare nella competizione elettorale italiana. Cioè sì, secondo me poteva “candidarsi a premier” ma in un ambito territoriale diverso da quello sul quale ha indagato. In Guatemala, appunto.

le torsioni dell'anaconda, letteraria

La cappella

Sì, in questa faccenda della caccia alle balene c’entra la morte – un uomo viene sbattuto nell’Eternità in modo ineffabilmente fulmineo e caotico. E con questo? Forse nella questione della Vita e della Morte abbiamo preso un solenne abbaglio. Forse quella che qui sulla terra si chiama ombra è la mia vera sostanza. Forse quando consideriamo le cose spirituali siamo troppo simili a ostriche che guardano il sole attraverso l’acqua, e pensano che l’acqua più profonda sia l’aria più sottile. Forse il mio corpo non è che la feccia del mio essere migliore. E dunque, prenda pure il mio corpo chi lo vuole, lo prenda gli dico, tanto non sono io. E allora tre urrà per Nantucket, e vengano pure quando vogliono una lancia sfondata e un corpo sfondato, perché la mia anima, neppure Giove la può sfondare.

Herman Melville, Moby Dick

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