Archivi per il mese di Febbraio, 2009

altri spot

bollettino nicolaiano

Dunque le candidature.

Per la pellicola meno riuscita abbiamo:

1) Gli angeli di Borsellino (peggiore attrice Brigitta Boccoli); 2) Il codice Da Vinci3) Tutti i Natale da qualche parte4) La vita è bella (ahimé - è la sondaggiocrazia, bellezza!).

Per la trasmissione televisiva più brutta:

1.  La Talpa (2 voti); 2. Uomini e donne (2 voti); 3. Porta a Porta; 4. Amici; 5. La fattoria; 6. Guida al campionato; 7. Gande Fratello; 8. Tg4; 8. Lucignolo; 9. Annozero.

Per la categoria musica:

1. Per te di Jovanotti; 2. Tre parole di Valeria Rossi; 3. Dragostea; 4. De Andrè; 5. Gemelli Diversi; 6. Irene Fornaciari.

Per la categoria letteraria:

1. Ho incontrato gli extraterrestri di Romano Battaglia; 2. L’alchimista di Coelho; 3. Il nome della rosa di U. Eco; 4. Crimini italiani di AA.VV.; 5. Delitto e castigo di Dostoevskij (PORCA BLOGOSFERA!!!); 6. tutto Raffaele Morelli; 7. tutto Stefano Zecchi.

Una cosa per cui non vale la pena vivere:

1. Leggere le poesie di Sandro Bondi su Vanity Fair (2 voti); 2. La perfezione (2 voti); 3. Visco, Bersani, O. L. Scalfaro e Nanni Moretti in Italia; 4. Anna Tatangelo che canta su testi di Gigi D’Alessio.  

p.s. trovandola riepilogativa di tutte le altre ho in mente di lasciare l’ultima categoria come l’unica e sola. Continuate a votare! Ristrutturerò la classifica.

la miglior vendetta

Balcanizzazioni

Ci sono queste persone anziane che si alzano alle quattro del mattino. Aprono finestre a sperimentare qualche istante il freddo della notte. Fa ancora buio e quindi è inutile tenere accesa la luce a consumare corrente. Tornano a letto. Verso le dieci del mattino qualche figlio passa a dar loro una voce. La porta sulla strada è aperta. Lo sguardo scruta nell’oscurità del sottano, la bocca pronuncia il nome del genitore. Nessuna risposta. I figli si affacciano alla stanza delle persone anziane. Stanno scardinate su un letto, lavate e vestite. Pulite e candeggiate e sterilizzata tutta la casa. Pulizia. Miseria senza degrado. Sono vecchi, vivi e depressi. La carta acquisti che attende di essere sputtanata. Sono depressi perché? Si domandano i figli. Oggi perché nevica. Avviliti dai fiocchi mulinati in tutte le direzioni dai soffi di tramontana, pregano solo che non si posino. Che non cominci a imbiancarsi il paese. Che la neve non si stratifichi, come qualche volta è avvenuto.

Nevica forte ma le strade rimangono solo bagnate. Smette di nevicare. Niente di che.  Per oggi è andata bene. Le persone anziane riprendono colore, riacquistano le forze. Il ghiaccio non ha imprigionato la loro povertà. Possono andare ora. A strisciare la loro social card.

Tuttavia il freddo artico sulle regioni meridionali durerà fino a giovedì, venerdì.

foto di Fabio Ciampi

la miglior vendetta, minimi sistemi

A defibrillatore ancora caldo

IMPORTANTE AGGIORNAMENTO DEL PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETA’.

Può anche darsi che abbia gli stessi, beceri sospetti manifestati nelle ultime quarantotto ore dai camerieri del centrodestra. Solo che io gongolo. La mia conclusione è, infatti, fortemente agli antipodi di quella sottocultura:

LA DEMOCRAZIA, O COME DIAVOLO SI CHIAMA O QUEL ZINZINO CHE NE RESTA, SALVATA IN EXTREMIS DAI MEDICI.

Per ora.

Questo sul piano civile.

altri spot

contro l’eutanasia: accanimento terapeutico è la vita dell’intero genere umano

Non l’accanimento terapeutico è un’inutile dilazione della morte.

Non solo.

Il vivere stesso lo è.

Si vive e ci si arrabatta, giorno dopo giorno, scissi e mutilati (spesso anche del cervello), solo per spostare il più lontano possibile da noi il momento della morte.

La morte è un dato di ovvietà.

E allora? Come la mettiamo?

Contro l’eutanasia.

Detto da uno che non solo avversa la chiesa e le gerarchie ecclesiastiche ma mal sopporta anche preti di strada e/o impegnati nel sociale.

altri spot

A voi la parola

  • Mi piacerebbe che mi indicaste e commentaste brevemente almeno uno dei punti seguenti:
1) Il libro più illeggibile della vostra vita

 

2) Il programma televisivo più vergognoso / osceno / inutile

 

3) Il brano musicale più irritante

 

4) Il film meno riuscito

 

5) Una cosa per cui NON vale la pena vivere

 

Gli angeli di Borsellino è una roba che davvero indigna. Realizzato nel 2003 per ricordare anche il sacrificio degli agenti della scorta del giudice Paolo Borsellino cerca di spostare la lente su vita privata, sogni e frustrazioni della giovane Emanuela Loi. Ignobile la scelta di farla interpretare da Brigitta Boccoli. Uno strazio il risultato della sua recitazione, una squinzia disperata che doveva essere penosamente in cerca di un riflettore. Anche fulminato. Toni Garrani nei panni di Paolo Borsellino è nientaffatto credibile. Drammaturgia assente, ad essere comprensivi. Ma non si può davvero esserlo di fronte a una sciacallata del genere. Hanno preso l’eroico milieu del magisrato per trapiantarvi una trista adunanza di giovanetti pionieristicamente defilippizzati. Un’operazione invereconda. Da vedere perché sennò non si riesce a farsi un’idea della porcata autentica che è. Taccio del regista perché tanto non lo conosce nessuno e non vorrei essere io a correre il rischio di rilanciarne il nome.

letteraria

scarti

Se deve mettere una sua creatura di fronte a un muro di dolore, Colm Tòibìn non sceglie mai la scompostezza, mai il lamento sguaiato. Anzi, attua e fa attuare, ai suoi Madri e Figli, manovre diversive, i famigerati scarti laterali, di cui questo autore irlandese si dimostra maestro.

Non succedeva da troppo tempo alla narrativa che mi capita tra le mani questa capacità di sospendere il tempo, di dilatarlo e di divagare (apparentemente), allo scopo di raccontare quello che si perde man mano che si vive. La persona cara che scompare o l’adolescente costretto a scoprire a cosa deve rinunciare mentre si fa adulto. I silenzi dei molti personaggi, refrattari a dirci qualcosa di loro, non tengono a lungo, sono come gli strati di ghiaccio dell’ultimo racconto, Un lungo inverno: custodiscono l’amaro calice nell’attesa di rivelarlo col disgelo. Ma sempre questo disgelo porta altro da quel che si credeva. Porta cioè quella piccola illusione che serve per stordirsi ancora un po’ e per negare il dolore ancora un po’. E più lo nega il dolore, questo libro, più efficacemente lo descrive: tacendolo ma non potendo controllare quello che sotto la pelle si muove, tumultua e preme per uscire. Un prete in famiglia è, di questi, il racconto di cui più si è parlato. A ragione. Non per la scabrosità dell’argomento, d’altra parte ci sono frati e cazzi anche nel primo racconto. Bensì per la presenza dell’anziana madre del prete che sembrerebbe ostinarsi a non vedere - hanno scritto alcuni - temendo di dovere affrontare il giudizio di un’intera comunità. Le sue figlie vorrebbero che si allontanasse per una vacanza in modo che le venga risparmiata l’umiliazione del processo a cui verrà sottoposto l’altro suo figlio, prete, per essere implicato in uno scandalo sessuale con adolescenti. Con tutti i dettagli che usciranno poi sui giornali. Immaginarsi la vergogna per un genitore. Ma lei, Molly, decide di restare; guardando negli occhi il suo ragazzo prima che venga arrestato gli dice: “Faremo del nostro meglio per te, Frank”.

Semplicemente. E mi viene da aggiungere: grandiosamente. Countinua a leggere »