[…] ma in questo caso la sentenza che ho pronunciato su di me e l’esecuzione della sentenza per mano mia è la cosa più giusta del mondo, perché la giustizia può compiersi soltanto tra coloro che sono egualmente colpevoli, così come esiste una sola crocefissione, quella dell’altare di Isenheim, un gigante crocifisso è fissato alla croce, un cadavere atroce, sotto il cui peso si piegano le travi alle quali è inchiodato, un Cristo ancora più spaventoso di quello per cui fu dipinta questa pala d’altare per i lebbrosi; quando videro quel Dio crocifisso, tra loro e questo Dio, che secondo la loro credenza aveva inviato la lebbra, si ristabilì la giustizia: questo Dio era stato giustamente crocifisso per loro. […]

Giustizia, di Friedrich Dürrematt