Mentalismo e profiling, posture moraleggianti e codici etici, bisogno di religione e domanda di giustizia. Ma siamo sicuri di non essere di fronte alla più grande mistificazione di tutti i tempi?

Mi voglio contraddire. Mi voglio massacrare. Mi voglio demolire per i pregressi post e mi voglio privare di tutti gli argomenti a venire. Voglio giocare con la mia spina dorsale e spezzarmi le reni. Intorbidarmi il midollo osseo, macellarmi e slogarmi tutte le articolazioni.

D’accordo, abbiamo bisogno di modellini cripto matematici per vivere una parvenza di vita, per metterne appunto insieme una, con un minimo di ordine e una facciata si senso. Ma poi ci aggrappiamo alle griglie che ci prepariamo o ci impicchiamo a quelle, facciamo correre elettricità nelle resistenze e approntiamo una graticola rovente sulla quale arrostirci. E alle relazioni umane si torna scissi e schizofrenici, cioè in frattaglie: ciao sono rognone, piacere polpetta, molto lieto fegatino, è stato un piacere ‘gnommeriello …

Ed eccolo qui l’infinito, inestricabile ‘gnommero del vivere.

Il venerdì sera qui si preferisce mangiarselo arrostito, piuttosto che svolgerlo e provarsi a darne lettura. Si butta giù con primitivo fino a quando i fiati non sono davvero orridi.

Ed è come mangiarsi. Ci si accanisce sugli avanzi cristici, e dico qualcosa di cristico, perché si mangiano cristiani credendo di mangiare da cristiani.