Rendersi inappropriabili ideologicamente comporta l’allegria di un portamento che non consente alle ideologie del momento - il Mercato (dei pezzenti), la Religione (predatrice), la Socialdemocrazia (svendentesi Fuori Tutto), il Socialismo reale (e quello irreale o surreale o fantasioso), il Nazifascismo (distruttivo sempre) - di stendere il proprio manto sacrale sulla singola intelligenza allo scopo di controllarla e magari annichilirla. Se prendiamo ciascuna di queste ideologie e proviamo a chiamarla col proprio nome troveremo che sono tutte omonime nell’Imperialismo e nel Totalitarismo, tutte specializzate in quella mefistofelica (dunque raffinata, per amor del vero) arte di costringere gli uomini in masse indistinte intanto che fan loro credere che si stanno curando l’anima e si stanno realizzando come individui.

Ritrovare un’intelligenza di base, per molta o poca che sia, è invece un traguardo niente affatto scontato visto che comporta il tirar giù l’Intelligenza Superiore dagli altari cui è stata elevata, per poi darle una pedata nel sedere e scoprire, nel mentre che si scompone, che è sempre qualcosa di più e di più pericoloso, oltre la sua superiorità. È l’intelligenza col Nemico. Di noi stessi.

Si consiglia di buttare al cesso ogni identità conquistata, a maggior ragione se ha l’approvazione del mondo intero ed è anche redditizia. Si consiglia di sbattere in fondo a un merdaio le certezze raggiunte. Si consiglia di usare la propria intelligenza per farsi mettere in crisi.

Oddio, si consiglia … non è che proprio si consiglia di fare questo. È che questo è inevitabile e anche naturale per chi vive davvero nella rettitudine. Cioè per chi vive davvero.