Sabato 14 gennaio 2012. Villa in campagna. Campo di gioco già saggiato, arato e infine messo a maggese del piccolo Rufus Rubacuori, un anno e mezzo di vita che corre e corre, compiendo ben 526 giri di campo e mettendo lo sbalorditivo record di un 1′ e 7″ netti. Benché incontenibile deve subire un tentativo di avvicinamento dei primi quindici invitati: chi vuole un bacino, chi immagina di arruffianarselo con pupazzetto Gordian riesumato da non si capisce quale piccolo mondo antico, chi pensa di comprarlo con delle biglie americane e il mitico pallocciotto, chi con i play-mobil versione pompieri, uno vestito da Uomo Ragno che per attirare la sua attenzione spara la ragnatela dalle dita catturando tutti i panzerottini della serata e facendo imbestialire il festeggiato. Risultato raggiunto in 52″ netti: Gordian impiccato che penzolerà sinistramente sulla testa dei DJ’s per tutta la notte; biglie americane, pallocciotto e panzerottini fatti ingoiare a viva forza ai primi sette invitati, l’Uomo Ragno spantegato su una parete, gli altri sette comunque saccagnati di botte per mano dello stesso Rufus. Qualche clemenza è stata usata ai play-mobil, spediti a fare i nani da giardino.

Luci basse e musica che prende quota. Che la festa cominci!

Manco la bocca devi aprire e la crescina prende a circolare aggratìs. Ser Gianga e Johnny Arthur Quonzarelli, tricologicamente svantaggiati di lungo corso, vi si avventano come erinni. Ramòn Misteri in consolle col compito di scaldare i cuori e aprire le danze. Subito un evento magico e atmosferico: irrompe in sala un sudato e fumigante puledro, che esce dalla porta sul retro così come è entrato. Tutti pensano a una spacconata del Vaccarelli per rendere la festa, la sua festa, più geniale. Applausi. Altri super-ospiti arrivano alla spicciolata: scoppiati del XX secolo e nouveaux bourgeois, sellerone, sgallettate e bellezze galiziane in ordine sparso, Dorian Gray e Tina Pica sospetti imbucati, la rosa dell’Albinoleffe al completo giacché in ritiro nel podere adiacente. Passaparola equivoco: è arrivato il peruviano. Molti credono trattarsi di fumo e già squadernano cartine. In realtà il peruviano è Filippo Tissi con indosso il tipico costume del gaucho e in evidente stato confusionale. Vaneggia di essere stato sbalzato da cavallo mentre guidava un corteo che manifestava per i diritti civili degli amerindi. Filippo Tissi è matto come un cavallo e mezzo. Infatti, fa il suo ingresso e dilaga sulla pista da ballo anche una delegazione di Tùpac Amaru. Giorgio kulashaker Mancino, mastro biberoniere, costretto a consegnare tutte le confezioni da tre di birra peroni perché los campesinos hanno da suonarle come flauti peruviani. Dorian Gray, sussura sferzante all’orecchio di Tina Pica: “Il terzomondismo del Tissi mi dà la nausea”. “E vabbuò, nun ce penzaje, mangiate ‘na sfugliatella” lo consola Tina Pica infilandogli una pizzetta in bocca. Senzuale.

Intanto si fa largo la convinzione che l’attacco terroristico sia già in atto. E Filippo Tissi sarebbe la quinta colonna del nemico.

part three