L’eros è conflittualità farneticante dell’io. il porno è, al contrario, oggettità irreciproca dei corpi non squalificata da nessun soggetto; oggettità che eccede il desiderio, o-scenità irrappresentabile. Carne senza concetto. [c.b.]
L'Histoire Érotique

Negli occhi fotogrammi di pellegrini accaldati che ghermiscono altri fotogrammi attraverso i loro cellulari lampeggianti sul bronzo della statua.

“Dimmi se ti innamori.”

“Da molto non mi capita” dice Angelo.

“Io mi innamoro di gente che mai mi corrisponde ovvero si spaventa di me e fugge. La gente si spaventa se le faccio conoscere tutta la mia biografia, allora ho inventato una versione edulcorata.”

L’acido lattico ha rotto gli argini: le immaginette, le statue a grandezza naturale, i grani di rosario, i libri sulla madonna, sono veleni nel sangue che i muscoli potrebbero rifiutarsi di smaltire. I polmoni bruciano come vi fosse stata scolata dentro una manciata di sabbia.

“Una storia come la mia è come un giacimento di uranio a cielo aperto. Rischio di far scappare le persone di fronte a tanta memoria di orrori patiti. Oppure di impietosirli. E io non voglio essere compatita.”

Sofferenti di varia natura si accalcano attorno a una bancarella. Un garbuglio di cerotti, garza e ovatta imbrattati di sangue e un fazzoletto, ben spiegato dietro il vetro di una campana, con una macchia nerastra al centro che si stempera in un più ampio alone affumicato su tutta la superficie restante del cotone. Non ricordi bene: era forse l’espettorato della sguattera tisica che per prima ebbe qui l’apparizione?

“Invidio molto la tua padronanza sulle due ruote. I tuoi polpacci e le tue cosce. Ma raccontami di te. Così. A pezzettini. Io oggi tempestata di preghiere e di giornalisti che devono scrivere su di me. C’è un mio amico giornalista con il quale per gioco ci diciamo delle stronzate tipo ti amo, oh sì, quanto ti amo. Mi assillano perché gli racconti degli episodi inediti per i loro mensili.”

(continua)

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