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Mica l’avevate capito, vero? Semplicemente. Come ogni zero assoluto che si rispetti

pd. semplicemente “partito di”: dopo la preposizione semplice puoi aggiungerci la qualsiasi.

Io ci aggiungo “accordi” e “spartiti”. E tu?

ogni tanto vige un tantra

Genitivo dem

Ritorna “ogni tanto vige un tantra”, catalogo sragionato di molte sragionevolezze in libera uscita, rilevatore di supercazzole e campionario di baggianate inaudite. Insomma, il luogo in cui vanno a rubricarsi le belinate dell’eterno corbellatortipo, spesso politico.

Oggi si fa bisboccia con le tortuosità di un certo coordinamento pd - dove per pd si intende semplicemente “partito di”, potendo dopo la preposizione semplice aggiungerci la qualsiasi - che presume rintuzzare l’accusa d’esser nanticchia politichese con una rispostella politichese,  solo d’un politichese più involuto.

(…) ma Le chiedo:se guardare ( per esempio) ai prossimi risultati regionali significa pensare alla possibilità di far rete con l’Ente a vantaggio del nostro territorio,in virtù soprattutto di quelli che saranno i finanziamenti europei e la capacità di saperne usufruire, piuttosto che farne una prova muscolare per dimostrare il proprio speso specifico, è politichese? Tentare di ridare dignità alla dialettica politica,visto il periodo di profonda violenza verbale di cui qualcuno di fregia è politichese? Dedicarsi fattivamente ai problemi di Modugno organizzando forum di discussione, è politichese? Segnare la differenza ai tavoli politici fra chi vuole “fare” e chi si vuole “vendicare” è politichese? può essere!!il evidentemente ho uno stile retrò che non baratto con il più moderno e spregiudicato modo di “dire” la politica……...o il politichese

Ecco. Io di questa lingua non me ne fregio punto.

letteraria

Peter in caccia d’amore

Il libro di Peter GENITO

L’Assurdo, dall’insensatezza del vivere all’assenza di amore.

In A fioca Nen, l’originale declinazione del concetto tanto caro a Camus: nel ventunesimo secolo postmoderno,  sgombrato il campo da idoli mostruosi, l’assurdità della condizione umana è decisa in prevalenza dall’inaridirsi del sentimento amoroso. Nei quattro racconti che compongono il volume, l’amore è motivo dominante e a volte disperante, e l’autore gli corre dietro ansimante per tutto il Belpaese, dalla Val di Susa al tacco d’Italia.
In questa rincorsa è la ribellione di Peter Genito (esordiente nella narrativa italiana) all’assurdo delle nostre vite.

Si chiama A Fioca Nen, “Non nevica” (Arduino Sacco Editore, Roma, maggio 2014, pagg. 111, € 10.90), la raccolta dei quattro racconti di Peter Genito.

Come dire che c’è freddo ma ad attenuare i rigori dell’inverno neanche un po’ di ovatta, neanche quel che la neve può conferire ad un paesaggio (magari pure dell’anima) con la sua capacità di cambiare volto dalla sera alla mattina ai luoghi più familiari, coprendo, ammantando, ovattando e, allo stesso tempo, generando stupore. L’inverno del nostro scontento, direbbe il Poeta.

Dunque, non nevica. Ovvero, non copre. Non attutisce. In contrasto con la copertina del libro, dove invece è raffigurata finanche una tormenta di neve.

Dunque, contrasti.

I racconti menzionano nei loro titoli tre diverse località geografiche (Val Di Susa, Benevento, Lecce), tranne il primo che invece prefigura tutte le mete del peregrinare che caratterizza i successivi tre.

Tema unitario, un costante eppure squilibrato slancio verso l’umanità e le cose belle e alte che l’umanità sa fare. L’equilibrio, l’identità, la dignità e la pienezza di dell’individuo, sono da riscattare attraverso la sconfitta della solitudine e la conquista dell’amore.

Tutto questo, dentro la narrativa di qualità di Peter Genito.

Campano d’origine, piemontese per caso, trapiantato a viva forza nella campagna toscana, dove lavora come Direttore di Biblioteca a Figline Valdarno.

Leggi qui un’intervista a Peter Genito del 2010.

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Il mattone di Calvino. 60 anni dopo

Un paese che se ne va sotto il cemento.

Leggilo su SUDCRITICA.

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Il senso di M. per il decostruttivismo

Da-da-da, Derrida, obladì obladà.

Me ne freco di Libeskind. E Gehry, non è cazzo suo. Adid? Stendiamo un chador pietoso sulle sue superfici scoperte. Le buttano qua e là, una ogni tanto, in giro per il pianeta. Mica so’ capaci di agglutinare, di pastrugnare a grappoloni come qua.

Los Angeles, Sidney, Bilbao????? Ecchettelodicoaffa’ …

Qua si sta molto più avanti, si sta oltre, si sta a tremila (metri quadri)!

Benvenuti nella repubblica indipendente di Aggettopoli, dove bande di narcotrafficanti si contendono il territorio per lo spaccio di una nuovissima sostanza stupefacente: cinque euro per una bustina di due grammi di Special Stallo. A decine se la ingollano, a centinaia se la fumano, a migliaia se la bevono. E le strade si popolano di mostri fuori come balconi.

Ci stava uno talmente strippato in overdose che cercava di convincere una palazzina a non sentirsi fuori sagoma, e un altro pretendente arriva, sempre a tremila, e se la fotte lui, la palazzina. Pare l’abbia fatta sciogliere quando le ha sussurrato suadente dentro la scala aperta: non ti preoccupare, sei perfetta, amo’, sei larga appena appena di seminterrato, ma ti assicuro, non si vede niente… neanche tu riesci a vedere il mio lato oscuro. trangui’

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Lunedì 4 agosto, a Modugno si parlerà di queste e di altre “corrispondenze d’amorosi sensi”. Ore 19.30, Libreria Paideia

Amaduzzi poggiò la mano sul registro. “Questi sono i verbali della prima commissione della circoscrizione che dirigo. Siamo alla quarta seduta consecutiva sull’area verde attrezzata per cani, si discute e ridiscute, senza costrutto e senza metodo …”.

[…]

“E a me di queste storie che me ne fotte?” grugnì Lovero unendo all’insù le dita di una mano e portandosele verso il petto, più volte.

“Fai finta di non capire? I temi da trattare sono sempre insufficienti per giustificare le sedute delle commissioni, e quindi i consiglieri cercano di spolpare al massimo quei pochi argomenti su cui è richiesto un parere, allungando il brodo con le più inverosimili giustificazioni: lo scopo? Dedicare alla materia il maggior numero di sedute possibili, per incassare i gettoni di presenza, più i rimborsi alle aziende di cui sono dipendenti”.

[…]

“E va bene, mi hai convinto. Me ne occuperò io”.

“Come ti pare, aspetto e spero! Intanto, per quanto mi riguarda, da questo mese bloccherò il pagamento dei gettoni di presenza ai consiglieri, e per quelli già liquidati farò intervenire la guardia di finanza!”.

“Hai proprio ingranato la quarta … Non vorresti concordare il da farsi?”

“Io non concordo un bel niente” sbraitò il dirigente.

altri spot

<3

ogni tanto vige un tantra

UNANCIUCCIBLE! pugliaprimadeche? l’igiene mentale prima di tutto

“ogni tanto vige un tantra” è appena nata ma, credo, toccherà già oggi, alla sua seconda uscita,  livelli difficilmente eguagliabili. Tuttavia, la molteplice offerta di spazio dispiegata dall’attuale composito universo mediatico autorizza a non disperare che altre disarticolate menti, della specie più arrembante per un minuzzolo di visibilità, sappiano trovare il modo di superarsi superando l’esilarante sbobba odierna.

[leggi la sbobba odierna http://www.barisudovest.it/home/politica/1923-da-qpuglia-prima-di-tuttoq.html]

Vi fosse qualcuno che, non conoscendola, volesse farsi per la prima volta un’idea della situazione politica modugnese - un giovanissimo, per esempio - finirebbe col mettere in serio pericolo la sua igiene mentale al solo andare oltre il primo rigo di lettura. Ma qui, dove l’igiene mentale non ha mai avuto cittadinanza, ci si sollazza allegramente nell’analisi del testo.

da Puglia prima di tutto:

Oggetto angosciosamente esoterico: “Condivisione comunicato Simona Vitucci ed altri.

“scrivo in qualità di Coordinatore politico della “Puglia Prima di Tutto”, responsabilità ricoperta nell’ambito delle scorse elezioni amministrative modugnesi del 2013.” Ostrogoto.

[...] Ciò premesso, non posso esimermi dal dover fare delle considerazioni politiche di quello che consta ad occhi nudi in questi ultimi giorni nell’ambito gestionale e politico, che investe l’attuale amministrazione cittadina [...]” Ostrogoto esoterico. Ad occhi nudi. Anche se si prova a mettere ordine non se ne esce vivi: quello che consta (in ambito gestionale e politico) ad occhi nudi investe l’attuale amministrazione cittadina. Giubileo del ‘casaccio’.

[...] il perdurare della crisi socio-economica che colpisce non solo a livello centrale, ma anche e in misura sostanziale la Città di Modugno [...]“ E il sistema nervoso centrale no?

[...]Una situazione che trafigge sempre più i ceti meno ambienti, i quali provengono da una crisi strutturale, a causa di una carenza del mercato del lavoro che vede sempre più la Zona Asi e Z. I. abbandonata da proposte di investimenti, diventando così un cimitero di elefanti.” Sto male. Trafitto come uno del ceto ambiente causa carenza del mercato del lavoro.

“[...] attuale amministrazione affezionata da sempre ad una carente proposta politica.” Mozione degli affetti.

“Attualmente la maggioranza di questa amministrazione vive di malumori; null’altro hanno a che pensare se non a produrre equilibri ed inciucci con qualche consigliere eletto nella coalizione del Centro – Destra, attraverso indubbie disponibilità, il quale si rende sponda a sostegno dell’attuale maggioranza. Tale disponibilità è probabilmente frutto della giovane e iniqua esperienza politica di costui.” Largo ai vecchi che non s’inciucciano! Sponda e sostegno, tu sei la mia vita, altro io non ho.

“Agli occulti trasformisti e/o pseudo commissari che partecipano a riunioni e tavoli politici, chiedo di spiegarmi a quale titolo o a nome di quale movimento politico essi presenziano alle stessi assise.” Esoterico a bomba in un’apocalisse grammaticale: alle-stessi-assise. Tepossino…

“Coloro che, a differenza di altri sono stati portatori di valori e di lustro politico, a differenza di questi pseudo commissari che non erano nelle condizioni numeriche per creare un risultato positivo. Inoltre, a coloro che amano gli inciucci politici ricordo che i rancori e le vendette non portano da nessuna parte.” Esso e terico. UNANCIUCCIBLE!

ogni tanto vige un tantra

L’antistaminico

[Si inaugura con questo 'pezzetto' la rubrica "ogni vige un tantra"]

Merita qualche segnalazione la svolta turboombelicale impressa alla rubrica L’antitaliano, curata su l’Espresso da Roberto Saviano da quando non c’è più Giorgio Bocca. Nell’imperversare della prima persona singolare si scorge un tizio che non fa che guardarsi allo specchio mentre pretende di consegnare al mondo la particolare gravità delle questioni di cui va eroicamente occupandosi. Un’opera che, di Sodoma in Gomorra, di Bellezza in Inferno, di Zero in Zero in Zero, di papierino debenedettiano in monologo catodico, si svolge nel tempo attraverso una prosa patologicamente appiattita sul suo ego. Ah, se non ci fosse Saviano col suo clamoroso IO, chi? chi mai vi sarebbe a squarciare il velo sullo sfacelo criminale del Paese con altrettanta ‘potenza’?

Qualcuno potrebbe sostenere che sia proprio la sua scrittura di Scrittore ad accrescere l’efficacia della denuncia. Orbene, quella scrittura è tutt’altro che impeccabile. Nell’ultimo numero (il n. 28) de l’Espresso, L’antitaliano, addolorandosi per gli “Occhi chiusi sulla Terra dei Fuochi”, s’avanza incerto e il claudicante periodare ‘pallido e assorto’ della penna savianea grida apertamente tutto il suo bisogno di stampelle. La stampella egoica, ormai una protesi, si manifesta in una tempesta di “Prendo atto che il mio ormai è diventato accanimento terapeutico”, “Mi ostino a pensare, mi ostino a sperare – e lo faccio scrivendo – che […]“, “Mi ostino a farlo […]“, “[…] la domanda che mi pongo continuamente […]“, “Ma il mio – lo comprendo sin troppo bene – è accanimento terapeutico e forse, scusandomi in anticipo con le centinaia di migliaia di persone che non hanno voce, dovrei rassegnarmi.”. La stampella ’statistica’, invece - con ampio ricorso agli ‘aiutini’ forniti da Istituto Superiore della Sanità, fattori di rischio, esposizione a inquinanti ambientali, registro tumori, tasso ricoveri, indici di mortalità, nessi causali - lascia che la prosa di Saviano s’aumenti di tecniche tipicamente diciauliane. I supporti, per così dire, dopanti, sovrabbondano, ma la sintassi, tuttavia, non ne beneficia e si devono leggere costruzioni di questo tipo: “Sulla Terra dei fuochi il governo continua ciecamente (?) a minimizzare e gli organi di stampa sembrano interessati quasi esclusivamente a cavalcare la polemica. Chi twitta cosa, chi è contro, chi è a favore (?). Come se ciascuno lavorasse per sé (?)“. E ancora, amenità tipo “sospetto rischio”, “Questi dati richiedono una presa di responsabilità e un’azione immediata.”

La lingua italiana come rifiuto tossico che Saviano, allergico, sta provvedendo a intombare. Gli hanno dato L’antitaliano. Giustamente e cinicamente. Fossero stati più magnanimi con lui, gli avrebbero dato L’antistaminico.

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